Luigi Russolo, grande esponente del futurismo

Luigi Carlo Filippo Russolo, nasce a Portogruaro nel 1885. Possiamo associare con immediatezza il suo nome al Futurismo, infatti ne è stato uno dei principali esponenti. Luigi Russolo è stato un personaggio di grande poliedricità, si è infatti affermato come talentuoso pittore e compositore. La passione per la musica l’aveva eredita dal padre, organista del Duomo di Portogruaro.  Al suo nome, poi, è associata anche l’invenzione di uno strumento musicale futurista.  

Si forma al liceo classico, per poi seguire i fratelli a Milano, studenti del conservatorio. 
A Milano iniziò ad avvicinarsi anche al mondo della pittura, e questo interesse lo portò a seguire alcuni corsi alla rinomata Accademia di Brera. A Milano ebbe la fortuna di poter essere impiegato come apprendista nei lavori del famosissimo Cenacolo leonardiano. 

Le prime opere pittoriche di Russolo risalgono al 1909, anno in cui partecipa alla “Mostra del Bianco e del Nero” alla Famiglia Artistica di Milano. È proprio grazie a questa mostra che entra in contatto con i futuristi Umberto Boccioni e Carlo Carrà e poi in secondo momento, nel 1910, con Filippo Tommaso Marinetti, colui il quale aveva dato inizio al movimento. Questa è la data ufficiale di adesione di Russolo al movimento che gli porterà una grande fortuna creativa. 
Come membro effettivo del Movimento Futurista, prende parte alle famose serate futuriste e realizza diverse opere futuriste di grande pregevolezza.
 
Ne è un esempio valido esempio Profumo, un’opera che ricerca la sinestesia sensoriale. Il soggetto dell’opera è proprio il profumo che inebria la protagonista della sua tela. Lo stile a cui si rifà è quello divisionista che dà all’opera un aspetto vibrante e dinamico. Ma non mancano nemmeno i riferimenti simbolisti rivisti in chiave del futurismo movimento che richiama in sè il dinamismo e la scomposizione delle forme. La pennellata è filiforme e i contorni si dissolvono; a farla da padrone è la linea curva, sinuosa e avvolgente. L’opera coinvolge con forza l’osservatore. 

Successivamente Russolo realizzerà opere ambientare nella periferia industriale, simbolo di innovazione e progresso, due aspetti di primaria importanza per i futuristi, così come della città nuova e moderna
Russolo, in questo suo primo periodo artistico, sperimenta molto. Realizza quadri in cui scopre la scomposizione dei piani e degli oggetti, andandoli anche a ripetere in maniera seriale. Crea opere dinamiche, che trasmettono il senso del movimento. Lo fa con le sue famose scomposizioni del movimento, come in Dinamismo di un’automobile, impiegando colori accessi e linee di forza che accompagnano l’occhio dell’osservatore all’interno della composizione. 

Nel corso degli anni Dieci Russolo decide di accantonare la sua carriera pittorica per dedicarsi alla musica. Ritorna a dipinge all’inizio degli anni Venti, periodo in cui unisce allo spirito di Ritorno all’Ordine diffuso in quel frangente, una sensibilità simbolista e spirituale. Non mancano comunque i colori accesi usati durante il periodo futurista e le linee di forza che vanno a scomporre la composizione

Nel corso degli anni ’30, poi, l’adesione alle teorie mistiche e filosofiche si fa totale. Questo traspare anche dalle sue opere contraddistinte da una diffusa pacatezza ravvivata dall’uso di colori intesi.

Muore a Laveno-Mombello, in provincia di Varese, nel  1947.

Fonte immagine https://www.finestresullarte.info/arte-base/luigi-russolo-vita-opere-stile-futurista-musica

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