Da molti anni la mia attività è presente nel web con un sito internet e altre iniziative, che sono di
grande aiuto per ottenere visibilità online.
Tutto ciò mi da l’opportunità di conoscere persone interessanti e appassionate d’arte; in sostanza
il web azzera le distanze e, con la stessa facilità, ti da la possibilità di interagire con i vicini di casa o
con persone che vivono oltre oceano.
La storia che vorrei raccontarvi è un mix di tutto questo. Si tratta di un italiano che ha vissuto per
oltre 40 anni in una metropoli statunitense e di un artista, nato a Roma nel 1940, che ha scelto
New York come base della sua attività artistica.
Qualche mese fa ho avuto la fortuna di conoscere questo importante imprenditore ed ho ascoltato
con attenzione la sua storia, fatta di sacrificio ed un pizzico di follia; una storia che ha premiato il
coraggio di chi, catapultato in una metropoli con 20 milioni di abitanti, ha saputo cogliere le giuste
opportunità e costruire una carriera imprenditoriale di successo; ma quello che mi ha colpito di
questa persona è la semplicità e l’umanità con cui si è confrontato con me.
L’artista nato a Roma si chiama Giancarlo Impiglia e l’imprenditore italiano trasferitosi negli Stati
Uniti è stato un suo collezionista.
Giancarlo Impiglia si trasferisce New York fin dai primi anni ’70 e abbraccia i tratti distintivi
dell’arte newyorkese, senza tuttavia dimenticarsi delle sue origini italiane e dei suoi studi al Liceo
Artistico a Roma e all’Accademia di Belle Arti nella stessa città.
Mi piacciono alcuni passaggi scritti in una delle biografie di impiglia, che sintetizzo qui:
“Impiglia si è inserito nel tessuto di New York e ne ha incarnato l’età dell’oro delle arti che quegli
anni rappresentano. Le opere di Impiglia sono immediatamente riconoscibili, sono belle,
dinamiche, vivaci, esteticamente gradevoli, altamente decorative. In effetti, la sua bellezza
deliberata è una critica al materialismo e alla superficialità della società americana. Le sue figure
non hanno un volto, si fondono una con l’altra formando un unico arazzo di colori e forme. Il loro
vero io è completamente oscurato evidenziando la fallacia dell’individualismo e il potere delle
tendenze e del mercato.”
Personalmente consiglio sempre di contestualizzare un’opera d’arte (all’epoca e al contesto
culturale in cui è stata eseguita) e di cercare di approfondire la conoscenza con l’artista.
Ecco, solo dopo avere letto alcuni tratti della biografia di Impiglia sono riuscito a compiere il
passaggio dalla semplice osservazione del suo lavoro alla comprensione reale del messaggio che
l’artista vuole mettere in evidenza.
Devo ammettere che questo artista mi ha favorevolmente impressionato al punto di avere deciso
con entusiasmo di mettere sul mercato alcune sue significative opere.
Vi presento oggi queste 2 sculture di Giancarlo Impiglia, un Lui “The appointment” e una Lei “59th and 3rd” prima di un incontro romantico a New York. Le ho ambientate assieme ad una poltrona degli anni ’80, in perfetto stile Pop.