Gio Ponti. Emblema del design italiano.

Giovanni, detto Gio, Ponti, non avrebbe forse bisogno di presentazioni essendo massimo maestro dell’architettura italiana del XX secolo e grande designer. A questo si aggiunge poi il suo impegno come critico, saggista e direttore artistico.

Ponti nasce a Milano sul finire dell’800 e si laurea all’inizio degli anni Venti in architettura. Ben presto inizia a collaborare nella progettazione della produzione delle ceramiche Ginori, dando un apporto di rilievo per lo svecchiamento del design degli oggetti. Questa collaborazione è importante per l’affermazione di Ponti che, grazie alle sue creazioni, nel 1925 si aggiudica il Gran Prix all’Expo di Parigi.

Ben presto Gio Ponti inaugura il suo studio di architettura in collaborazione con Emilio Lancia e all’inizio degli anni Trenta dà il via la collaborazione con l’azienda italiana Fontana specializzata nella lavorazione del vetro.
Ponti per l’azienda Fontana cura il design di alcune lampade iconiche come 0024’ e la Bilia. Talmente grande il successo degli oggetti artisti in vetro che Ponti e Luigi Fontana decidono di fondare l’azienda FontanaArte, specializzata nella produzione di complementi d’arredo di vetro e cristallo.

Per quanto riguarda il design e l’arredamento, Ponti diventa portavoce e sostenitore del design italiano di stampo “industriale” sdoganando quella che è la serializzazione dell’arredo. Per lui, infatti, la produzione in serie diventa un qualcosa di positivo e assolutamente lodabile in quanto soluzione di assoluta modernità, economicità, democraticità in linea con l’evoluzione della società contemporanea. Il suo desiderio era quello di rendere accessibili al pubblico più ampio possibili elementi di arredo economici e artisticamente validi.
Il nome di Ponti si lega, poi, anche all’istituzione della preminente rivista di architettura e design Domus, che viene ancora oggi pubblicata.

Le opere iconiche di Ponti sono molteplici. Oggi mi voglio soffermare sulla sedia Superleggera da lui ideata.
È il 1957 e Ponti è desideroso di migliorare un’altra sedia molto famosa: la sedia di Chiavari. Una sedia con la seduta fatta di paglia, molto diffusa in tutta Italia.
In collaborazione con Cassina reinterpreta questa famosa seduta riuscendo a farla pesare meno di due kg e garantendo comunque una grande resistenza. Queste caratteristiche, insieme alla grande promozione fatta, fanno diventare questo complemento d’arredo uno degli emblemi del design italiano.

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