Dino Buzzati

Dino Buzzati

DINO BUZZATI (1906-1972)

Nasce a Belluno nel 1906, da madre di origini veneziane e padre bellunese, ma l’intera famiglia si stabilizza a Milano. La vocazione artistica di Buzzati la si notava già da giovane, ma, spinto dai genitori, intraprese studi giuridici per iniziare poi, subito dopo la laurea, a lavorare per il “Corriere della Sera” nel 1928.

Quello del giornalista sarà il mestiere che accompagnerà Dino Buzzati per tutta la sua vita, ma darà sempre spazio anche a quella sua vocazione artistica, sia letteraria che pittorica, che si è sempre manifestata sin in giovane età: letteratura e pittura subiranno una fusione nella produzione artistica del Buzzati, che darà vita a quelle che chiamerà “storie dipinte”, dove viene evidenziato l’aspetto narrativo delle sue tele.

Le sue opere sono caratteristiche sia per i temi scelti che per le rappresentazioni, infatti, le tele molte volte venivano divise in diversi riquadri, alludendo alle impostazioni grafiche dei fumetti, dove successivamente venivano rappresentanti racconti dove la realtà delle situazioni quotidiane veniva miscelata a una componente surrealistica, dove le montagne si sciolgono e le balente volano, il tutto contraddistinto da un senso di sospensione, incognita, umanità e amore. L’ambiguità di queste opere veniva accentuata da brevi testi di accompagnamento che spesso e volentieri rendevano l’interpretazione dell’opera ancora più difficile e complessa.

Un artista eclettico nel quale possiamo riconoscere diverse influenze, da quelle neoespressioniste, post-cubiste e metafisiche, ma anche influenze della Pop Art date dalle stampe popolari alle quale si avvicina grazie ad un viaggio a New York nel 1964, e non da meno sono le suggestioni surrealiste, elementi diversi compongono quel malinconico romanticismo caratterizzante del Buzzati.

La sua fama artistica però arriva “tardi”, la sua prima mostra si tenne a Milano solo nel 1958 presso la Galleria Re Magi, la quale fu un grande successo, facendo emergere la figura di Dino Buzzati come artista, arrivando poi ad esporre nel 1966 a Milano presso la Galleria Gian Ferrari e ad una mostra internazionale a Parigi l’anno successivo, nel 1967, anni d’oro per la sua molteplice attività sia come scrittore, giornalista e pittore.

A causa di una malattia, muore nel 1972 a Milano.

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