Toni Costa. Scrupolo e cinetica

Di alcuni dei fondatori del Gruppo N già vi ho parlato tempo fa. Oggi vi vorrei introdurre Toni Costa, artista padovano, anch’egli figura di riferimento nell’ambito dell’arte programmata e cinetica italiana.
Costa, infatti, nel 1959 è insieme ad Alberto Biasi, Manfredo Massironi, Edoardo Landi ed Ennio Chiggio l’ideatore di questo gruppo militante.
Il ciclo di opere di maggior rilievo prende il titolo “Dinamiche visuali” che indaga la raffigurazione degli elementi su cui si basa l’arte cinetica: luce, spazio e tempo e il loro rapporto con la percezione visiva.

La ricerca di Costa è assolutamente rigorosa, l’aspetto ottico e quello cinetico sono presi in esame e scandagliati con grande scrupolo. Importante per Costa l’esperienza artistica del recente passato. La sua ricerca porta avanti aspetti che erano già stati considerati dai costruttivisti, da Mondrian e dal Bauhaus.
È anche vero che i vari componenti del Gruppo N lavorano in grande sinergia tra di loro, per questo diverse opere vengono realizzate in collaborazione al fine di evitare di portare avanti l’idea dell’artista demiurgo, preferendo un approccio differente in cui il processo creativo è il risultato di un lavoro collettivo.

Gli esponenti del Gruppo N, poi, fanno fatica a impiegare, per definirsi, il termine artista preferendo altre denominazioni tra cui “operatori visivi” e “ricercatori visuali”; questo considerando anche il fatto che nella loro produzione arte e scienza lavorano in modo sinergico trasformando l’opera in un campo di ricerca e di sperimentazione. Nulla è lasciato al caso, tutto è scandito dall’impiego di principi e regole logico matematiche.

Costa partecipa a tutte le mostre ufficiali del Gruppo N e ad oggi le opere da lui realizzare si trovano in importanti musei a livello internazionale come MoMa  e il Brooklyn Museum di New York, il Museo di Arte contemporanea di Buenos Aires, il MUMOK di Vienna e la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma.

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