Patrick Procktor è stato un pittore e tipografo britannico. Nasce nel 1936 a Dublino, ma alla morte prematura del padre – avvenuta nel 1940 – si trasferisce a Londra. Procktor era interessato agli studi classici, ma la situazione economica familiare gli impedì di proseguire la formazione.
Dopo aver iniziato a lavorare ancora adolescente, compiuti i 18 anni venne arruolato nella Royal Navy. Grazie a questa esperienza impara il russo. La conoscenza di questa lingua gli garantisce la possibilità di iniziare a lavorare come interprete per il British Council. È proprio in questo periodo che Procktor inizia ad avvicinarci alla creazione artistica, iniziando a disegnare e dipingere nei ritagli di tempo.
Ormai chiara per Patrick quella che era la sua vera vocazione, nel 1958 viene accettato alla Slade School of Fine Art, un’Accademia di Belle Arti collegata all’University College di Londra.
In questo contesto sono figure di riferimento per lui WIlliam Coldstream, pittore realista e Keith Vaughan, pittore che sintetizza forme umane sulla scia dello studio delle opere di Picasso e Matisse.
Lo stile pittorico di Procktor, figurativo, ma caratterizzato da una peculiare immediatezza e da una progressiva sintetizzazione, colpisce Bryan Robertson che lo seleziona insieme a David Hockney, Bridget Riley, Patrick Caulfield e Allen Jones per partecipare alla mostra New Generation che si è tenuta alla Whitechapel Gallery nel 1964.
Il successo di questa mostra lancia la carriera di Procktor e lo fa conoscere a molti potenziali clienti.
Patrick apre uno studio al 26 di Manchester Street a Marylebone, che diventa meta prediletta di altri artisti come Hockney, RB Kitaj, Francis Bacon e Cecil Beaton per fare stimolanti discussioni artistiche.
Ma come lavora Procktor?
L’artista usa principalmente acquarelli, acrilici e colori a olio attingendo alla cultura pop e ispirandosi al contempo ai diversi viaggi compiuti in Italia, Grecia, India, Egitto, Cina e Giappone.
L’acquarello è senz’altro suo cavallo di battaglia, infatti viene considerato uno dei migliori aquarellisti della sua generazione.
Tuttavia, è importante ricordare come Patrick fosse interessato anche ad altri medium, oltre a quelli strettamente pittorici. Infatti, accompagnò la sua produzione pittorica alla stampa tipografica, illustrando tra le altre cose una nuova edizione di The Rime of the Ancient Mariner di Coleridge nel 1976
Immagine: Mirrors (1969). Fonte immagine: https://www.moma.org/artists/4744