La pittura naïf

Cos’è la pittura la pittura naïf?
La pittura naïf si serve di un termine francese per definirsi. In francese, infatti, naïf significa letteralmente “ingenuo”. Ingenua nel senso che è un’arte non colta, frutto del lavoro appassionato di artisti autodidatti o “popolari”. Questi pittori, spesso, iniziano a dipingere esclusivamente per se stessi, assecondando la propria necessità di esprimersi.
Da cosa si riconosce quest’arte?
Sicuramente dall’affrancamento dalle regole stilistiche e pittoriche. Questi artisti si approcciano all’arte in maniera spesso infantile andando a delineare una raffigurazione piuttosto fiabesca della realtà, dando grande spazio agli aspetti decorativi e ai dettagli.

Henri Rousseau, La guerra (1894; olio su tela, 114 x 195 cm; Parigi, Musée d’Orsay). Fonte immagine: Finestre sull’arte.

Com’è nata?
Questa arte è nata in maniera genuina, liberandosi da ogni prescrizione e storicismo stilistico. Questa tendenza viene condivisa anche da altri artisti, non naïf, sul finire dell’800. Il processo ha già inizio con gli impressionisti, nonostante manchi la componente ingenua, infantile e fiabesca. I post-impressionisti, invece, condividono, con i naïf la ricerca di un’espressione pittorica che possa essere espressione soggettiva del proprio sentire.
Anche i simbolisti vanno nella medesima direzione, e Gauguin, pittore che unisce la componente simbolica con la ricerca di un primitivismo ancestrale attira l’attenzione della critica nei confronti del primitivismo e dei pittori naïf, considerati alla stregua di primitivi contemporanei.

Henri Rousseau, Sera di carnevale (1886; olio su tela, 117,4 x 89,61 cm; Filadelfia, Philadelphia Museum of Art). Fonte immagine: Annaclassicablogspot.com

La nascita ufficiale Henri Rousseau
La nascita ufficiale della pittura naïf la si ha in Francia nel 1886. Nel 1886 si tiene un’importante esposizione, nata in contrapposizione con i circuiti espositivi ufficiali, il Salon des indépendants, in cui vengono esposte alcune opere del pittore autodidatta Henri Rousseau.
Le opere dell’artista creano sconcerto perché, come affermato da diversi visitatori e dalla critica in primis, sembrano la creazione di un bambino. L’atmosfera di questi dipinti è onirica, fiabesca e infantile. L’opinione è discordante. Per quanto le opere siano così lontane dall’accademismo, da alcuni vengono apprezzate, in quanto testimonianza di una nuova arte che stava nascendo.
Un estimatore di Rousseau è il critico è Wilhelm Uhde, che diventerà anche un fedele collezionista dell’artista.


Antonio Ligabue, Re della foresta 1930. Fonte immagine: Fondazione Archivio Antonio Ligabue

La pittura naïf italiana – Antonio Ligabue
In Italia un importante artista naïf è Antonio Ligabue. Ligabue nasce a Zurigo nel 1899 da una emigrata italiana, Elisabetta Costa. La sua vita è stata piuttosto complessa, e nonostante l’assenza di una formazione accademica è riuscito a creare un’arte capace di attirare il pubblico, emozionarlo e coinvolgerlo nel suo universo personalissimo.
Fondamentale per la sua affermazione il lavoro del critico Renato Marino Mazzacurati. Ligabue riuscì ad ottenere il successo solo alcuni anni prima della morte.
Ligabue, fin da adolescente ha iniziato a soffrire di problemi psichici, e al 1917 risale il suo primo ricovero in una clinica psichiatrica. La vita sregolata dell’artista lo porterà poi a essere espulso dalla Svizzera e arriva in Italia. La vita in Italia non è facile per Antonio Ligabue, è solitario e continua a vivere in maniera sregolata. Nonostante ciò inizia a trovare una valvola di sfogo nell’arte.
I soggetti della pittura naïf italiana di Ligabue sono spesso il mondo naturale e rurale in cui era immerso, le belve feroci che lo affascinavano tantissimo, ma che non aveva mai avuto la possibilità di vedere, spesso simboli della forza ed energia che l’arte riusciva a trasmettere.
Nonostante l’affermazione dell’artista, il suo talento è ancora dibattuto. Ciò che sicuramente è oggetto di apprezzamento è la sua autenticità. Dibattiti sono presenti anche in merito alla sua categorizzazione. Inizialmente era stato considerato senza ombra di dubbio un artista naïf, tuttavia ultimamente si preferisce parlare di outsider art o di art brut.


Quello che è certo è che la pittura naïf nelle sue varie declinazioni continua ad affascinare e a far sognare per la sua ingenuità candida e schietta e per il suo approccio fiabesco e fanciullesco

Follow