Il mobile di antiquariato veneziano conosce, nel ‘700, il suo massimo splendore. Lo stile più raffinato nel corso del XVIII secolo è il rocchetto chiamato anche rococò. A Venezia si moltiplicavano le botteghe e, “i marangoni” (così venivano chiamati i falegnami) erano, in quegli anni, più di 2000. Il mobile veneziano era considerato il più raffinato in Italia e tra i migliori in Europa. Molte le richieste che arrivavano dall’estero da committenti prestigiosi. Il mobile quasi sempre era impiallacciato con legni di qualità, sia di provenienza italiana che estera. Molto importante fu la produzione di mobili laccati anche a motivi di cineserie. Altra invenzione veneziana fu il mobile in arte povera dove, anziché dipingere la superficie, ai manufatti venivano incollate delle figurine stampate (quasi sempre eseguite dai Remondini). Nel ‘700 la donna assume in società un ruolo importante e così gli ebanisti si sbizzarrirono nel creare piccoli scrittoi, mobili da toilette, specchierine ecc. Con la caduta della Serenissima anche le corporazioni dei marangoni vennero meno.