Filippo De Pisis. Artista di origine ferrarese, pittore di rilievo della prima metà del ‘900. De Pisis è anche un letterato e critico d’arte. Questa sua duplice vena creativa dimostra la grande poliedricità del personaggio.
Filippo manifesta la sua propensione alla produzione artistica già durante l’infanzia. Coltiva l’interesse per la letteratura e la storia dell’arte laureandosi in lettere all’università di Bologna nel 1920.
Desideroso di confrontarsi “dal vivo” con l’ambiente artistico e culturale di diverse realtà soggiorna in città come Roma, Venezia, Milano, Parigi e Londra.
A Roma entra quindi in relazione con la pittura metafisica, sia di De Chirico che di Savinio. La metafisica influenza la sua produzione, l’artista dipinge nature morte e svolge altri esperimenti impiegando questo particolare linguaggio.
Sempre a Roma si interessa all’ambiente di “Valori plastici” che lo introduce ad Armando Spadini, rappresentante della cosiddetta Scuola Romana. Ma De Pisis non si ferma, grazie ai suoi numerosi viaggi riesce a conoscere diversi movimenti e realtà che contribuiscono all’evoluzione della sua ricerca artistica. La particolarità di De Pisis è il fatto di essere, tuttavia, rimasto sempre autonomo decidendo di non aderire a nessuna corrente specifica.
De Pisis non si accontenta di viaggiare per l’Italia e infatti nel 1925 si trasferisce a Parigi dove rimane addirittura fino al 1939. A Parigi vive le esperienze pittoriche di Manet, Corot, Matisse e dei Fauves. È un periodo in cui dipinge en plein air e sviluppa alcuni temi ricorrenti, tra cui le nature morte e i paesaggi urbani.
Nel 1939 De Pisis torna in Italia e gira in diverse città per poi approdare nel 1944 a Venezia affascinato dalla produzione pittorica di Francesco Guardi, grande vedutista veneziano del ‘700.
Della pittura di Guardi apprezza la frizzantezza “stenografica” che impiegherà anche nei suoi quadri.
Dal punto di vista pittorico i dipinti di De Pisis hanno un’atmosfera incantata debitrice della pittura metafisica; come altri artisti a lui contemporanei anche De Pisis seleziona i suoi soggetti con grande libertà, decidendo di non rifarsi ad alcuna gerarchia tematica. Tra i soggetti prediletti ci sono altre alle nature morte e ai paesaggi urbani i nudi maschili e le figure androgine.