Come cambia il mercato dell’arte

Negli ultimi anni, soprattutto nell’ultimo decennio si sono verificati molti cambiamenti per quanto riguarda il complesso mondo del mercato dell’arte.
Questo singolare mercato infatti sta, sempre di più, attirando l’attenzione su di sé con uno sviluppo che è pari al livello della crescita delle transazioni e del volume di affari.

È interessante considerare, poi, come in passato la consacrazione commerciale dell’artista avvenisse prima di tutto a livello istituzionale; solo in un secondo momento il mercato dell’arte, basato sulle figure dei mercanti e collezionisti, entrava nello scenario andando a modificare il valore d’acquisto dell’opera ma non il valore artistico.

Oggi l’influenza del mercato dell’arte è talmente determinante che ha il potere di condizionare le istituzioni artistiche e i professionisti che ci lavorano.
Molti artisti di rilievo del ‘900 hanno ricevuto prima la consacrazione da parte di critici e storici dell’arte e in alcuni casi da istituzioni di rilievo e solo a seguito di ciò hanno assunto un peso rilevante all’interno delle dinamiche del mercato dell’arte.
Salta all’occhio, invece, come le grandi arti-star del contemporaneo, come Jeff Koons, Maurizio Cattelan e Damien Hirst si siano affermati grazie al pronto riconoscimento dato loro da parte delle aste e dalla loro presenza nel contesto delle fiere artistiche di rilievo mondiale come per l’appunto Art Basel di cui vi avevo parlato poco tempo fa.

La storicizzazione di questi artisti e la loro presenza nel contesto museale avviene quindi in un secondo momento ed è strettamente collegata ai lori passaggi nel contesto del mercato dell’arte.
Questa situazione, che si perpetua a livello internazionale, è vera anche per il contesto italiano. Il mondo dell’arte del nostro paese ha registrato una serie di innovazioni che sono strettamente connesse con il mercato dell’arte.

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