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È davvero affascinante la vicenda umana ed artistica di Mario Venzo (successivamente Fratel Venzo) che, da Rossano Veneto, dove nasce nel 1900, si trasferisce a Parigi, dove frequenta i pittori italiani presenti nella capitale francese (tra cui De Pisis, De Chirico, Campigli, Tozzi). In questo suggestivo contesto, caratterizzato dai movimenti bohémienne, conosce l’arte di Van Gogh, di Gauguin e, soprattutto di Cézanne che, più di tutti, influenzerà la sua pittura.
Nel 1940 rientra in Italia e attraversa una profonda crisi spirituale che lo porterà ad entrare nella Compagnia di Gesù e, nel 1951, a Lonigo, pronuncia i voti definivi come Gesuita.
Successivamente sarà presente con esposizioni sia in Italia che all’estero. A Gallarate la sua pittura raggiungerà i livelli più alti dove si confermerà tra i maggiori coloristi italiani del ‘900.
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