I poetici grigi e gli estatici silenzi.
Bezzi Bartolomeo, nell’ultimo periodo di vita ha avuto una malattia nervosa che gli ha impedito di dipingere. Amava la pittura en plein air, ma ormai era un lontano ricordo della sua giovinezza. Era l’arte che gli riusciva meglio, interpretava ogni centimetro della natura come se sapete parlargli, un continuo dialogo di comprensione come quello instaurato tra due migliori amici. Un intendimento così profondo che la natura, ed indirettamente il dipinto, erano specchio dell’animo dell’artista. Non c’era più alcun limite fisico tra i due corpi. Trento, Venezia, Verona, Roma. L’essenza di così tante città, la loro bellezza, racchiuse in una moltitudine di pennellate.
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