Ceramiche San Polo. Una parentesi di arte ceramica a Venezia

Vengono appellate con la denominazione Ceramiche San Polo i manufatti realizzati dalla Manifattura che si occupa della realizzazione di ceramiche artistiche fondata nel 1947 a Venezia; precisamente in Campo San Polo nel Sestriere di San Polo che prende il nome proprio dal Campo omonimo, il più esteso di Venezia dopo Piazza San Marco.

La manifattura viene fondata da Riccardo Mason, un imprenditore veneto. La manifattura San Polo si regge su importanti collaborazioni. Sono diversi, infatti, gli artisti che si occupano della decorazione delle ceramiche come il grande Giuseppe Santomaso che collabora per diversi anni con la ditta, salvo poi spostarsi a Treviso e impegnarsi nella progettazione di piastrelle da rivestimento per la manifattura Gregori.

Un’altra figura importante per lo sviluppo artistico della manifattura è l’artista Otello Rosa che diventa Direttore creativo della ditta, incarico che detiene fino al 1959. Rosa è veneziano ed è reduce dell’esperienza della manifattura per la produzione di ceramiche artistiche fondata in collaborazione con Alessandro Coppano ed Emilio Stocco.

L’intervento di Otello Roma è di rilievo, produce infatti dei pezzi importanti che traggono ispirazione dal primitivismo e dal movimento artistico dell’informale. In aggiunta a questi manufatti produce una serie di arlecchini, in cui spicca la vena ironica, ed elementi d’arredo ispirati a soggetti femminili oppure alla fauna marina.
Durante la sua direzione artistica Rosa coinvolge diversi artisti che collaborano di buon grado con la manifattura. Tra questi troviamo Angelo Sciannella, Pino Cioffi, Elio De Pasco, Viviana Bisi, Nerone Fanton e Giovanni Pivetta.
Le ceramiche “San Polo” hanno come tratto distintivo la forza espressiva e l’impattante riconoscibilità delle produzioni. I colori dei manufatti sono spesso saturi e squillanti, la decorazione è vivace e diffusa e il tutto si accompagna alla tendenza alla semplificazione formale.

Dopo poco più di un decennio Mason cede la sua manifattura a Piero Zannini, ingegnere, che cambia il nome del laboratorio in “Ceramiche Veneziane” e tiene attiva la produzione fino al 1972. Tra i collaboratori di Ceramiche Veneziane vi sono artisti come Elio De Pasco e Pino Cioffi.

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